In campo con Krystyna Pochtovyk e la ProKennex Q+Tour

Krystyna Pochtovyk, 25 anni – best ranking 180 ITF.

Quando hai iniziato a giocare a tennis e a competere ad alto livello con ProKennex?

Insieme alla danza, è stato il mio primo amore già all’età di 5 anni. Da lì in poi posso dire di aver giocato a tennis tutti i giorni. Ho iniziato i primi tornei in giro per l’Europa quando avevo 16 anni, attraverso il circuito Tennis Europe, poi sono arrivati gli open e i tornei a squadre, inframezzati dal periodo covid, che ha reso le cose un po’ più complicate. Dopo la pandemia, sono tornata regolarmente a frequentare i circuiti internazionali e oggi posso dire di avere una buona continuità di gioco.
Ho iniziato a giocare con una racchetta ProKennex a 18 anni, appena finito il liceo. Il mio maestro mi fece testare diversi modelli e, tra questi, la Q+Tour. Mi ricordo ancora il momento preciso in cui provai il primo servizio, capii subito che era la mia racchetta.

Come si comporta in campo la Q+Tour?

Gioco e mi alleno con la Q+Tour da sette anni. È una racchetta che per velocità e stabilità non ha pari.
Fin dal servizio regala tante soddisfazioni e, per un gioco aggressivo come il mio da fondo campo, è un’arma micidiale. Quando sei lontano, aldilà della riga, riesci ad imprimere velocità e alzare la palla senza far fatica. La trovo estremamente appagante e maneggevole anche nelle situazioni più complicate, ti fa guadagnare campo spingendo forte la palla in profondità. È una racchetta che, personalmente, consiglierei a chi come me attacca forte ed è abituato a non dar tregua al proprio avversario, mettendolo alle corde con traiettorie veloci e precise.

Come risponde a livello di confort per il braccio, visto anche il tuo stile di gioco molto aggressivo?

Fortunatamente non ho mai sofferto di infortuni o fastidi al braccio, forse anche perché gioco con la Q+Tour da tantissimo tempo e il sistema Kinetic mi ha aiutata molto in questo senso. Penso che sia anche un ottimo scudo anche per contrastare il problema del continuo cambio delle palline nei tornei, da dure a morbide e viceversa. Molti degli infortuni al gomito che si registrano nel circuito sono dovuti proprio a questa problematica, che rimane un tema aperto da anni ormai.

I tuoi traguardi internazionali nel breve e medio periodo?

Sono tornata da poco da Antalya, in Turchia, dove ho disputato un 35K e un 15K vincendo la Wild Card con 6 vittorie di fila, perdendo poi al terzo turno. Il mio obiettivo nell’immediato è quello, come dicevo in precedenza, di dare continuità al mio gioco. Solo così posso acquisire sempre più sicurezza e ambire a scalare la classifica. Sono sempre stata una combattente, non ho problemi a lottare e credo molto nel lavoro. Per il 2024 mi sono posta il traguardo di entrare tra le top 500. In Italia, nel frattempo, continuerò a giocare la serie B a squadre con il Circolo del Tennis di Firenze.